Un riflesso di speranza in mezzo alla crudeltà: la figura di Anna Frank
Il sorriso di Anna Frank squarcia le tenebre del male e ridona luce a un tratto di storia che non può essere dimenticato ma che bisogna ricordare per trasformare il nostro futuro e rendere il mondo un luogo migliore.
di Francesco Domina e Anna C.©
Insegnanti e Scrittori
Si occupano di Teologia, Religioni, Letteratura, Tecnologia... Agiografia (lo studio della vita, del culto e delle opere dei Santi)
Una pagina triste della nostra storia!
Sfogliando tra le pagine ingiallite della nostra storia contemporanea ci si imbatte in un evento che si avrebbe tutta la voglia di dimenticare.
Dimenticare, però, equivale a cancellare il ricordo dalla nostra memoria.
"Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo". (Anna Frank)
Ricordando la giornata della memoria non si può sottacere la barbarie e la crudeltà a cui il popolo ebreo è stato sottoposto nella Seconda Guerra Mondiale.
All'interno di tante storie fatte di donne, bambini e uomini, volti senza nome e ormai definiti da un numero, una sigla scolpita su un braccio, la vicenda umana e interiore, trascritta sulle pagine di un diario, di Anna Frank dona un raggio di speranza in mezzo a tanta oscurità.
"L'anno 1944, ci regalerà la vittoria? La Speranza ci fa vivere, ci dona coraggio e forza... La cosa più bella dello sbarco, è che ho la sensazione che stiano arrivando gli amici". (Diario, 6 giugno 1944)
Anna Frank sognava di diventare una scrittrice e il padre, pubblicando dopo la sua morte il suo diario, con un gesto d'amore, ha realizzato questo suo grande desiderio.
I due anni di segregazione diventano per Anna un'occasione di crescita, per affinare la sua maturità interiore ed esistenziale.
"I genitori possono solo dare buoni consigli o metterli sulla giusta strada, ma la formazione finale del carattere di una persona giace nelle sue stesse mani".
(Anna Frank)
La piccola scrittrice avrebbe avuto, forse, una grande carriera letteraria, ma la vita gli ha riservato un'altra strada da percorrere, una strada che forse lei non avrebbe mai immaginato o desiderato.
Tuttavia, in questo percorso Anna non ha perso mai la speranza di potersi salvare. Questa impavida ragazza ha lottato per la vita, per i suoi sogni, per i suoi desideri anche quando, stipata insieme a tutti gli altri prigionieri, veniva condotta verso Auschwitz: guardando dalla finestra di quel vagone diretto verso il luogo dello sterminio, la sua mente viaggiava su orizzonti lontani, ancor prima che venisse poi divisa dai suoi genitori.
"Per tutti quelli che hanno paura, si sentono soli o infelici, il sistema migliore è certamente uscire, andare in un posto in cui si è completamente soli, soli col cielo, con la natura e con Dio. Perché soltanto allora, solo allora si avverte che tutto è come deve essere e che Dio vuole che gli uomini siano felici nella natura semplice ma bella... La ricchezza, la bellezza, Tutto si può perdere, ma la gioia che hai nel cuore può essere soltanto offuscata: per tutta la vita tornerà a renderti felice". (Diario, 23 febbraio 1944)
https://www.nauticareport.it/dettnews/report/anne_frank_un_simbolo_della_shoah-6-5829/
https://www.holland.com/it/turismo/attivita/arte-e-cultura/chi-era-anna-frank.htm
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