Io sono il Pastore bello

25.04.2021
Gesù Buon Pastore,
catacombe di San Callisto - Roma, III sec. d.C.

    Una delle immagini più antiche che raffigura Gesù come il Buon Pastore si trova nelle catacombe di San Callisto a Roma e fu probabilmente dipinta intorno al III secolo d.C.

"Io sono il Pastore bello..." 

- Ego eimi o poimen o kalos - Έγώ είμι ó ποιμήν ó καλóς -.      (Gv 10,11)


      Il termine, l'aggettivo greco utilizzato nella pericope giovannea per indicare il Pastore è kalos (kalos=bello), anche se di solito si traduce con Buon Pastore, in greco agazòs (agaqos=buono).
L'aggettivo "bello", usato spesso come sinonimo di "buono", vuole indicare che Gesù non è solo un pastore buono, ma che è un pastore giusto, affidabile, la sua è anche una bellezza interiore.

Gesù è bello perché dona la propria vita per i suoi amici, ma anche per tutti gli uomini e le donne di ogni tempo e di ogni luogo. Egli, in questo brano, utilizza il termine "Io sono", il nome stesso di Dio per indicare che "Dio è il Buon Pastore".
Gesù è il pastore bello perché "conosce le sue pecore". Se conosciamo la sua persona, se comprendiamo bene la sua figura veniamo introdotti all'interno dell'Amore Trinitario. 

 "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore". 
(Gv  10,14-16)



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