Il terzo giorno è risuscitato dai morti

04.04.2021
Gesù, dopo la sua risurrezione, appare a Maria di Magdala, la sua Discepola. Egli l'aveva liberata forse da una malattia psicosomatica, descritta nella Scrittura come una possessione di sette demoni.
Infatti, nella cultura ebraica al tempo di Gesù la possessione non era riconducibile a una mancanza o ad un vizio di carattere morale come per esempio i sette vizi capitali. Questa interpretazione è stata attribuita alla Discepola del Signore molti secoli dopo.
La Maddalena, quindi, non era la peccatrice redenta, il verbo greco dice che era una donna di cui Gesù si era preso cura perché l'aveva guarita.

Dopo questa guarigione Maria non aveva mai abbandonato il suo Maestro, seguendolo fin sotto la croce e poi nel sepolcro vuoto. A Maria di Magdala, però,  è stata attribuita la figura della peccatrice pentita, quasi come una prostituta redenta. Questa interpretazione, però, non trova riferimenti nella Sacra Scrittura e nella realtà storica del personaggio della Discepola del Signore.
Papa Francesco, il 3 giugno 2016,  per sottolineare l'importanza di questo grande personaggio evangelico ha elevato la memoria obbligatoria di Maria Maddalena, al grado di Festa.


di Francesco Domina©

Insegnante e Scrittore

Si occupa di Teologia, Religioni, Letteratura, Tecnologia...

Agiografia (lo studio della vita, del culto e delle opere dei Santi)

Proprietà letteraria riservata:

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Pasqua di Risurrezione

 

    Fin dagli albori dell'antichità gli uomini si sono sempre posti delle domande di senso: chi sono, da dove vengo, dove vado, perché il dolore, perché la morte?

Quest'ultima, la morte, ha creato sempre sgomento nel cuore degli uomini.

Prima della morte di Gesù in croce tantissimi uomini e donne hanno sperimentato questa terribile realtà.

Anche le figure più grandi che la storia abbia mai avuto hanno affrontato questo passaggio, tutti si sono incamminati per questo ignoto sentiero: Socrate, Platone, Confucio, Buddha, Cleopatra...
Vi è stato un uomo, però, che più di duemila anni fa ha cambiato le sorti di questa storia.
La sua vita è stata incredibile, i gesti che ha compiuto sono rimasti come dei segni indelebili nel corso della storia. Tanti lo hanno disprezzato, ma molti di più lo hanno amato e lo amano ancora oggi.
Quest'uomo non era solo un uomo come  tutti gli altri, ma era anche il Figlio di Dio.
Lo chiamavano Gesù il Nazareno,  era nato a Betlemme ed era vissuto gran parte della sua vita a Nazaret, un piccolo paesino sperduto della Galilea che contava circa centocinquanta anime.
Negli ultimi tre anni della sua vita Egli aveva seminato per le strade della Palestina i segni dell'amore e della pace nel cuore degli uomini.
Gesù era stato accusato ingiustamente e Crocifisso a Gerusalemme, anche il suo corpo era stato sepolto, in un sepolcro nuovo. 
Il Signore della vita, però, non poteva rimanere prigioniero della morte e il terzo giorno era risuscitato,  lasciando il sepolcro vuoto e sconfiggendo  la morte per sempre.
Tante volte Egli aveva annunciato ai suoi discepoli e alle sue discepole questa sua morte ignominiosa, la crocifissione, ma aveva anche annunciato la sua Risurrezione.
Nessuno gli aveva creduto, solo sua madre aveva sempre manifestato la sua grandissima fiducia nel Figlio e aveva custodito tutti questi avvenimenti accaduti intorno alla figura di Gesù meditandoli nel suo cuore.
Gesù, che era la Verità, poteva mentire? 
Il terzo giorno era risuscitato dai morti confermando che la verità usciva dalla sua bocca.

Facciamo festa, dunque, perché Cristo nostra Pasqua, nostra Speranza è risorto.
La morte non ha avuto e non ha l'ultima parola, ma la vita e l'amore di Gesù vincono ogni cosa.
 

 


SEQUENZA


Alla vittima pasquale,

s'innalzi oggi il sacrificio di lode.

L'Agnello ha redento il suo gregge,

l'Innocente ha riconciliato

noi peccatori col Padre.


Morte e Vita si sono affrontate

in un prodigioso duello.

Il Signore della vita era morto;

ma ora, vivo, trionfa.


«Raccontaci, Maria:

che hai visto sulla via?».

«La tomba del Cristo vivente,

la gloria del Cristo risorto,

e gli angeli suoi testimoni,

il sudario e le sue vesti.

Cristo, mia speranza, è risorto:

precede i suoi in Galilea».


Sì, ne siamo certi:

Cristo è davvero risorto.

Tu, Re vittorioso,

abbi pietà di noi.




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